Il riconoscimento diagnostico dei minerali è stato per lungo tempo affidato alle sole osservazioni macroscopiche o comunque ad indagini speditive inerenti l’identificazione delle caratteristiche morfologiche e la determinazione di alcune caratteristiche fisiche e chimiche.
Tuttavia, soprattutto per le piccole dimensioni o per o rarità del campione, è talora difficile, anche per i più esperti collezionisti, fare un sicuro riconoscimento di un minerale.
Si ricorre pertanto a mezzi d’indagine più o meno sofisticati.
Il metodo più affidabile usato ai nostri giorni, e anche più rapido per i laboratori di ricerca più attrezzati, è quello dell’analisi roentgenografica, che sfrutta il fenomeno della diffrazione ai raggi X dei reticoli cristallini.
Il metodo diagnostico più comunemente utilizzato in laboratorio rimane, in ogni caso, il microscopio da mineralogia che consente l‘analisi delle proprietà ottiche di un minerale operando in luce polarizzata trasmessa per trasparenza o riflessa per i minerali opachi. Il microscopio, inoltre, specialmente attraverso l‘esame delle relazioni fra cristalli di minerali diversi, consente di ricostruire l’origine e le trasformazioni degli stessi minerali e quindi la storia delle rocce che li contengono.
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Diffrattometro a raggi X Bragg-Brentano Philips X'Pert PRO PW 3040
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Microscopio da mineralogia
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