La Collezione Geognostica e Orittognostica del Monte Amiata e sue vicinanze consta oggi di 116 esemplari, dei quali 109 sono esposti nella vetrina 14D, al piano terreno del Museo.
La denominazione, un po' oscura per la presenza di due termini desueti, sta tuttavia a indicare una Collezione di rocce e fossili provenienti dal Monte Amiata: "Geognosia" è infatti un antico termine che possiamo identificare con la parola "geologia", mentre con "Orittognosia" si intendeva in passato la scienza che studia i fossili.
Tale raccolta di minerali e fossili è stata donata in data 30 dicembre 1860 al Museo dell'Accademia dei Fisiocritici da Giovanni Campani, docente di Chimica generale presso l'Università di Siena, che al tempo rivestiva il ruolo di Direttore del Museo fisiocritico.
Nella scheda del Registro dei doni (Archivio storico Accademia dei Fisiocritici, Atti, IV, n. 76, Donazioni al Museo, foglio 52) viene così descritta: «Una Collezione Geognostica e Orittognostica del Monte Amiata e sue vicinanze, composta di 124 esemplari di rocce e minerali formata dal donatore nell'agosto dell'infrascritto anno».
Nell'Inventario del Museo Mineralogico e Geologico (volume III°) Giulio Gori, redatto nel 1935, riporta tale Collezione indicandone come consistenza 116 esemplari, che ancora oggi la compongono. Di questi, per motivi di spazio, ne sono esposti 109.
L'intera Collezione è stata recentemente (2003-2005)sottoposta a un attento controllo relativamente alla nomenclatura storica e alla classificazione attuale.
Tutti gli esemplari di rocce vulcaniche sono stati riclassificati secondo gli ultimi studi riferibili alla specifica letteratura scientifica. Nella nuova denominazione delle lave del Monte Amiata non vengono riportate le originarie aggettivazioni che qualificavano gli esemplari e che possono rendere ragione del criterio che ha presieduto alla raccolta di più campioni di una stessa litologia. Tali aggettivazioni, anche se ciò può talora comportare sovrabbondanti reiterazioni, vivono nell'originaria nomenclatura mantenuta tra le parentesi: per esempio, l'attributo "porfiroide", più volte conferito agli esemplari, indica presenza di fenocristalli di sanidino di dimensioni spesso centimetriche.
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