La collezione di contenitori delle acque minerali
del territorio ha origine da una serie di ricerche effettuate
nel corso del secolo XIX in un'area come quella senese singolarmente
ricca di sorgenti.
Un dato questo che tende ad emergere con continuità
a partire già dalle ricognizioni svolte in età medievale, capaci
di attivare provvedimenti specifici da parte della repubblica
senese, e in grado, in età moderna, di produrre una corposa
e significativa bibliografia, anticipatrice della consistente
serie di studi scientifici specifici negli anni a cavallo dell'Unità,
quando, sulla base del riconoscimento della diffusa vulcanicità
del territorio, si procedette a censimenti minuziosi delle risorse idrominerali.
Rilevazione notevoli, tra le altre, quelle
di Giuseppe Giuli nel corso degli anni Trenta, di Antonio Targioni
Tozzetti, del naturalista Attilio Zuccagni Orlandini a metà
del secolo (72 le acque minerali da lui individuate; un numero
destinato a crescere rapidamente) e del senese Giovanni Campani.
Proprio quest'ultimo, dopo la celebrazione
a Siena nel 1862 del X Congresso degli Scienziati Italiani,
in cui aveva reso noti i risultati delle sue lunghe ricerche
sul campo, sarebbe stato, insieme ad Attilio Tassi, direttore
del Museo dell'Accademia, il fautore di questa originale collezione.
Mario De Gregorio, Università
degli studi di Siena
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