L’Accademia dei Fisiocritici espone in una delle sue antiche stanze, la sala Bettino Ricasoli, una Collezione storica di strumenti di metrologia legale, donata dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Siena.
La Collezione rappresenta un’importante testimonianza dal punto di vista storico e scientifico di una realtà da sempre legata all’attività umana: la misurazione delle grandezze fisiche utilizzate nella vita quotidiana. È infatti costituita da strumenti campione necessari alla taratura e al controllo dei dispositivi usati nel commercio per misurare e pesare, entrati per la prima volta in funzione sul finire dell’Ottocento con il Regio Decreto 7088 del 23 agosto 1890 “Testo unico delle leggi sui pesi sulle misure metriche e le misure legali ammessi nel Regno d'Italia”.
Sebbene si tratti di una raccolta non completa – alcuni pezzi infatti sono stati a suo tempo trattenuti dalla Camera di Commercio – e pervenuta all’Accademia dei Fisiocritici in maniera abbastanza casuale.
Tale raccolta è caratterizzata da un particolare valore aggiunto se pensiamo al peso simbolico che può assumere in relazione alla finalità stessa dell’Accademia dei Fisiocritici: si tratta infatti di strumenti di metrologia legale, costruiti e utilizzati per garantire certezza e sicurezza legale nella determinazione qualitativa e quantitativa di misurazioni effettuate nel commercio e la tutela del consumatore. Sono cioè strumenti che attestano la corrispondenza al vero delle misure utilizzate in attività quotidiane. È dunque una sorta di trasposizione nella realtà commerciale di quel “vero” che i Fisiocritici hanno sempre ricercato, esemplificato nel motto "veris quod possit vincere falsa".
Non si tratta in questo caso di vincere la falsità delle credenze quanto di garantire – è questo il compito degli Uffici metrici – la conformità degli strumenti di misura ai campioni di riferimento e ai requisiti costruttivi e di affidabilità fissati dalle norme del settore.
La Collezione dell’Accademia dei Fisiocritici presenta vari dispositivi portatili, racchiusi in apposite casse di legno, che i funzionari utilizzavano nel corso delle verifiche sul campo, che permettevano talora di dimostrare la non corrispondenza, dolosa, delle misure ai campioni: della stessa raccolta fanno parte anche pesi "alterati" sequestrati a commercianti negli anni Ottanta del Novecento.
Grazie all’analisi e alla successiva inventariazione possiamo oggi con certezza affermare che la Collezione storica di metrologia legale dell’Accademia dei Fisiocritici è composta da oltre 100 strumenti: misure lineari, pesi, misure di capacità per liquidi ed aridi e strumenti di verifica.
È stato possibile ricondurre alcuni di questi strumenti a specifici costruttori tramite il rinvenimento di marchi identificativi o targhette, o attraverso l’analisi comparativa. Ad esempio i misuratori per carburanti portano il marchio di fabbrica GAF, che riconduce alla ditta Giannoni di Sant’Angelo Lodigiano e permette una loro datazione alla seconda metà del Novecento. Le serie di misure di capacità per liquidi sono invece attribuibili a due diverse manifatture, entrambe di Torino: quella di Vincenzo Negro, direttore della fabbrica del ferro vuoto, e a quella di Henrie Decker. Nel primo caso il marchio di fabbrica è facilmente riconoscibile in quanto riporta le iniziali del costruttore, “V” e “N”, intercalate dal simbolo del caduceo, il bastone con due serpi attorcigliate associato al dio Mercurio, patrono anche dei mercanti e dei commercianti. Il secondo marchio, quello di Decker, riporta invece per esteso il nome del costruttore con l’indirizzo dell’officina “via Cottolengo n. 2, Torino”. Henrie Decker è stato un rinomato costruttore di bilance, pesi e misure, oltre che macchinista idraulico. È noto per aver preso parte all’esposizione di Parigi del 1861 e a quelle internazionali di Firenze del 1861 e Torino del 1884. E proprio a Henrie Decker, sulla base di un’analisi comparativa con strumenti simili conservati nel Museo della bilancia di Campogalliano, è possibile attribuire la “cassa del necessario o necessaire del verificatore metrico”, che se pur mancante di due pezzi, è presente nella Collezione dell’Accademia.
Il catalogo e le foto di corredo permettono di apprezzare la bellezza di alcuni esemplari della Collezione che, se pur destinati a certificare la sola precisione, appaiono oggi, rispetto ai moderni strumenti, dei piccoli capolavori. La pregevole fattura e l’utilizzo di materie nobili, quali l’ottone e i legni pregiati, rendono questa Collezione degna di essere esposta non solo per il suo valore storico, ma anche estetico.
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