Nereo Perini, di professione tecnico alle dipendenze delle Ferrovie dello Stato, in età matura si è appassionato
alla mineralogia diventandone un esperto cultore pur considerandosi sempre con modestia un dilettante
autodidatta.
Frutto della sua attività è una ricca collezione realizzata in molte ore di paziente e diligente applicazione.
L'interesse per i minerali prima generico, poi specifico, tuttavia ha origini remote, certamente legate alla sua
assidua attività extra–professionale di alpinista–rocciatore e di viaggiatore, attività che lo ha portato al
continuo ed immediato contatto con i più svariati aspetti della natura regionale ma anche di paesi lontani.
Forse non è un caso se Nereo Perini ha svolto per anni la funzione di delegato CAI al Rifugio Gino Biasi nelle
Alpi Breonie, vicino alla famosa miniera di Monteneve, tra le più alte d'Europa ed attiva per secoli fino al 1985.
Cessata l'attività professionale Nereo Perini ha dedicato buona parte del tempo disponibile al mondo
affascinante dei minerali e dei cristalli.
Ha affrontato la non facile materia sistematicamente, con grande passione, ammirevole costanza e crescente
interesse, facendo proprie, in breve tempo, sorprendenti nozioni di mineralogia.
Il primo approccio è consistito nella frequentazione di amici ed altre persone interessate alla materia, per lo più riunite nel Club mineralogico di Bolzano, e nella partecipazione a gite ed escursioni utili per la conoscenza della
geologia e della petrografia delle montagne di casa, cioè dell'Alto Adige e del Trentino.
Ha fatto seguito lo studio impegnativo della bibliografia specializzata, teso all'acquisizione delle fondamentali
nozioni di cristallografia e cristallochimica necessarie per il riconoscimento e la classificazione dei minerali
raccolti nelle escursioni.
Venuta meno la possibilità di ricerche in campagna Nereo Perini ha intensificato la frequentazione di mostremercato
non solo a livello locale, ma nazionale ed internazionale, estendendo i suoi interessi di collezionista
praticamente al mondo intero.
E' cresciuta così, passo dopo passo, una collezione di minerali di notevole varietà e ricchezza, cui si aggiunge un
limitato campionario di rocce e di fossili.
Il nucleo della raccolta è costituito da campioni locali, cioè dell'Alto Adige e del Trentino; attorno ad esso si è andato aggregando col tempo un elevato numero di minerali e di cristalli di provenienza europea ed extraeuropea.
In conformità con le attuali tendenze la collezione comprende in netta prevalenza dei micromounts, cioè dei
campioni di dimensioni ridotte, del volume massimo di qualche cm3, con cristalli generalmente ben sviluppati, ma
minuti, tanto da richiedere il ricorso alla lente o al microscopio per la determinazione ed il godimento estetico.
Rispetto ai campioni di dimensioni maggiori i micromounts incontrano crescente interesse.
Essi, infatti, sono più facilmente reperibili, meno costosi e meno ingombranti e favoriscono pertanto un'attività collezionistica più diffusa e completa.
La collezione di Nereo Perini si basa su criteri chimici e chimico-strutturali e presenta quindi le caratteristiche
della classica raccolta sistematica.
Ogni campione è custodito in apposito contenitore trasparente corredato di targhetta che riporta oltre al nome
scientifico del minerale, tutte le informazioni essenziali: formula chimica, sistema cristallino, classe e
sottoclasse mineralogica di appartenenza, località di ritrovamento e, ove possibile, ambiente geologico di
provenienza e processo di formazione.
La collezione è apprezzabile non tanto per la presenza di esemplari di grande rilievo estetico, ormai
difficilmente reperibili, quanto per l'elevato numero di specie comprese che ne esalta l'aspetto didattico e la
rende particolarmente idonea per studi comparativi.
Numerosi sono i minerali rari e nuovi.
I minerali di recente ritrovamento e classificazione provengono esclusivamente da paesi extra-europei, per lo
più dall'Asia centrale.
Accanto ai minerali rari in senso stretto figura anche del materiale locale divenuto introvabile solo
recentemente, causa sovra sfruttamento, restrizioni protezionistiche o cessazione di attività estrattive.
Le collezioni, venuta meno la cura di chi le ha cresciute, troppo spesso vanno incontro a un deplorevole destino.
Sono occultate in luoghi di difficile accesso o, peggio, mutilate e smembrate e quindi sottratte alla loro
destinazione che è il godimento estetico e l'interesse di studiosi.
Notevoli sono stati gli sforzi per evitare una simile sorte alla collezione di Nereo Perini.